I simboli e i tatuaggi di un’antica e floridissima civiltà che hanno attraversato le correnti del tempo e sono arrivati intatti fino a noi, dove vengono ancora impressi sul corpo sia per il loro valore simbolico, che per le loro caratteristiche estetiche.
Tatuarsi simboli dell’Antico Egitto
Tatuarsi simboli egiziani, quelli dell’antico Egitto di faraoni e piramidi per capirci, è una tendenza nata tanto tempo fa. Risale infatti al periodo dell’egittomania, quando l’Europa era affascinata dell’eco delle grandi scoperte archeologiche.
Di recente però questa tendenza è tornata forte e si è diffusa a macchia di leopardo. Si tratta inftati di simboli molto belli graficamente, ma anche dal forte valore simbolico.
Il tatuaggio nell’Antico Egitto
Gli abitanti dell’antico Egitto, in particolar modo quelli appartenenti alle caste sociali più elevate, dedicavano infatti tempo, energia e denaro a tutte le pratiche volte a rendere il corpo più bello ed attraente.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le modifiche corporali, i gioielli e gli ornamenti che si indossavano servivano a rappresentare l’appartenenza a una élite, uno status sociale o un ruolo politico di particolare prestigio.
Pratiche molto diffuse, a questo proposito, erano:
- scarificazione
- branding
- decorazioni con l’henné
- tatuaggio
Esso a volte aveva anche una valenza punitiva, soprattutto negli uomini.
Mentre la pratica del tatuaggio decorativo era diffusa in particolar modo nel mondo femminile, dove veniva utilizzata come abbellimento corporale e come pratica rituale.
La pratica del tatuaggio veniva applicata addirittura anche alle mummie, molto probabilmente come rito propiziatorio o scaramantico, per facilitare la transizione nel mondo dei morti.
Tatuarsi simboli egiziani: i più diffusi
Sono tanti, i simboli che appartengono a questa particolare corrente, alcuni di loro arrivano direttamente da epoche risalenti a migliaia di anni fa e sono ancora in voga al giorno d’oggi, ad esempio:
- faraoni
- croci egizie
- scarabei
- uccelli Bennu
Detti anche la “fenice egiziana”, in epoche antiche venivano ritenuti dei veri e propri amuleti, indispensabili per il passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti.
Tatuarsi l’ankh
Uno dei simboli più diffusi è l’ankh, o il simbolo della vita, rappresentato da una figura a forma di T corredata da un cappio ovale alla sommità.
Questo simbolo rappresentava la vita eterna, oggi è uno dei tattoo egizi più di moda e solitamente viene tatuato alla base del collo.
Tatuarsi il fiore di loto
Anche il fiore di loto, che molti pensano provenga dall’Asia, nasce invece come simbolo di durata e di stabilità proprio nell’antico Egitto.
Veniva tatuato sul corpo per la sua capacità magica di attrarre le forze del bene e di tenere lontane quelle del male.
Il disegno egiziano differisce da quello asiatico per il suo estremo realismo, mentre quello asiatico è più stilizzato.
Tatuarsi l’occhio di Horus
Ancora, troviamo l’occhio di Horus, molto diffuso anche oggi, che viene tatuato per preservare l’integrità sia fisica che morale.
Tatuarsi l’anello shenu
Mmentre un disegno non particolarmente diffuso ma sicuramente originale e ricco di significato è l’anello shenu, anch’esso ritenuto un simbolo di infinito e di eternità.
Tatuarsi il nodo di Iside
Infine, un altro simbolo dell’antico Egitto che è arrivato intatto fino a noi è il nodo di Iside, una particolare croce che proteggeva i vivi così come le anime dei morti.