La scarificazione – l’estremo del tattoo

Al di là dei vari stili di tatuaggi provenienti dalle diverse scuole e tradizioni culturali, esiste una pratica, sempre più in voga tra agli appassionati della body art, chiamata scarificazione o tatuaggio in rilievo. Si tratta di una sorta di tattoo estremo che prevede l’utilizzo di strumenti, molto differenti dalla classica macchinetta ad aghi, con cui si realizzando disegni sulla pelle attraverso la creazione di vere e proprie cicatrici.

Il mondo della body art riscuote sempre più successo tra gli amanti del genere e la pratica del semplice tatuaggio sembra non bastare più, ecco quindi la scarificazione.

Da qualche anno si sente parlare sempre più spesso della scarificazione, erroneamente definita da molti come “tatuaggio in rilievo”.

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Origini Tribali della Scarificazione

La pratica della scarificazione ha origini molto antiche e presso molte popolazioni indigene processi simili venivano messi in atto a fini religiosi e sciamanici.

Si trattava di riti di purificazione attraverso i quali si credeva di eliminare qualcosa di impuro offrendo in cambio beni preziosi come la pelle e il sangue.

Oggi questa pratica sta entrando a far parte delle nuove tendenze in fatto di tatuaggi; una sorta di passo in più rispetto al tattoo classico con cui si realizzano disegni sulla pelle attraverso l’inserimento di inchiostro nell’epidermide.

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La scarificazione è ben altra cosa!

L’enorme differenza rispetto al classico tatuaggio è l’utilizzo, al posto della tipica macchinetta ad aghi, di una macchina chirurgica elettrica.

Essa brucia letteralmente le cute e la cauterizza, creando così vere cicatrici, più o meno profonde. Successivamente le zone della pelle trattate possono essere colorate, e così nasce il “tatuaggio in rilievo”.

Le tecniche

Nella pratica della scarificazione rientrano diverse tecniche con cui si creano soggetti sulla pelle attraverso le presenza delle cicatrici

  • cutting (ovvero l’incisione)
  • branding (marchio a fuoco)
  • ice kiss (il marchio di ghiaccio)
  • scarificazione vera e propria.

La pratica della scarificazione è assolutamente diversa sotto ogni aspetto da quella del tatuaggio che siamo abituati a vedere; è molto più pericolosa e decisamente più dolorosa.

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Il dolore che provoca la bruciatura e la cauterizzazione della pelle non ha niente a che vedere con quello provocato dagli aghi del tatuatore.

Inoltre attraverso la scarificazione è molto più probabile contrarre infezioni ed avere postumi traumatici.

Alcune persone che si sono sottoposte a questa esperienza hanno dovuto far ricorso al ricovero ospedale perché in preda a forti dolori e in stato di shock.

Per tutti questi motivi è consigliabile valutare bene rischi e conseguenze prima di decidere di sottoporsi ad una seduta di scarificazione.

Inoltre non si tratta di una pratica alla portata di tutti e la maggior parte dei tatuatori non la esegue.

Se siete proprio intenzionati a farvi un tatuaggio di questo genere è importante rivolgersi a tatuatori estremamente competenti e che lavorino in uno studio igienicamente perfetto, in caso contrario le conseguenze potrebbero essere veramente disastrose.