A tutto c’è un rimedio, anche ad un tatuaggio fatto male, o ad uno che non ci piace più e che vorremmo vedere un po’ diverso. Si chiama restyling, e consiste nella rivisitazione di un vecchio tattoo per migliorarlo, correggerlo se non è stato eseguito ad hoc o semplicemente ingrandirlo, intrecciando qualche nuovo elemento al vecchio, per continuare a raccontare la nostra storia.
Si parla molto spesso di restyling di un tatuaggio, ma anche di cover up, e tanti fanno confusione tra questi due termini, che non sono affatto la stessa cosa.
Il restyling di un Tattoo
È possibile correggere un tatuaggio? Si, con la tecnica del restyling.
Sappiamo bene che fare un tatuaggio comporta una decisione seria e ponderata.
Ma può capitare che, per quanto fossimo convinti di farci tatuare proprio quel soggetto o quella scritta, il nostro tattoo non ci convinca più del tutto.
O che il tatuatore al quale ci siamo rivolti non abbia colto nel segno o, ancor peggio, abbia realizzato un brutto tatuaggio.
Magari il nostro tattoo ha semplicemente bisogno di una rivisitazione, o desideriamo aggiungere qualcosa: un ramo fiorito ad una scritta, un soggetto che si relazioni simbolicamente con quello esistente.
Oppure vogliamo abbellire quello che in realtà non è un’opera d’arte.
In questi casi è possibile correggere il vecchio tattoo, attraverso il cosiddetto restyling.
Si tratta di mettere mano ad un tatuaggio che, come abbiamo detto, può essere stato eseguito male o essersi rovinato nel tempo, per correggerlo.
Oppure semplicemente ritoccarlo per aggiornarlo, magari inserendo nuovi elementi o nuovi colori al vecchio disegno.
In ogni caso si parla di lasciare inalterata l’idea di base, soggetto o scritta che sia, modificando solo la struttura del disegno; poiché al contrario si tratterebbe di eseguire una cover up.
Differenza tra Restyling e Cover-Up
La differenza tra restyling e cover up, infatti, sta proprio nell’intenzione (oltre che ovviamente nell’esecuzione pratica).
Con la cover up si decide di nascondere un tatuaggio perché non lo vogliamo più vedere, perché ha perso il suo significato ed è diventato pesante da portare sulla pelle.
E quindi lo si vuole trasformare in qualcosa di completamente differente (l’alternativa alla cover up è la rimozione).
Con il restyling invece si vuole correggere o modificare un tattoo, mantenendo comunque alla base il vecchio disegno e il suo valore simbolico o affettivo.
Eseguire un eccellente restyling prevede una grande abilità da parte del tatuatore; e questa opzione è da prendere in considerazione solo nel caso non desideriate nascondere il vostro vecchio tattoo, ma semplicemente renderlo migliore.
Esempi di restyling di un tatuaggio
Classici esempi di restyling di un tatuaggio sono:
- inserimento di colori in un disegno completamente nero
- aggiunta di sfumature per riempire o perfezionare un soggetto che era stato realizzato in maniera astratta o con tratti poco belli
- inclusione di nuovi elementi che rappresentano un continuum simbolico con quelli esistenti e vengono inseriti ed intrecciati a quelli vecchi, sovrapponendosi in alcuni tratti.
Magari vi siate fatti tatuare la testa di una tigre e avete deciso di aggiungere l’intero corpo.
Oppure avete un bellissimo e imponente dragone giapponese sulla schiena e volete inserirlo in un contesto paesaggistico.
O ancora la carpa che avete sulla spalla si è sbiadita e attraverso il restyling darete al disegno una nuova e brillante colorazione.
Il restyling non è un intervento drastico, come lo sono la cover up e, ancor di più, la rimozione di un tatuaggio.
Si tratta solo di restaurare un’opera d’arte, proprio come accede per vecchi murales o antichi affreschi.
Ovviamente servirà un ottimo “restauratore”, ossia un tatuatore che sappia integrare la propria arte con quella del tatuatore precedente, di modo che non si notino stacchi stilistici troppo bruschi.